Nemi, è uno dei borghi più suggestivi e caratteristici dei Castelli Romani. Raggiungendo questa località, potrai ammirare un centro abitato che si specchia su un lago, ispirando artisti, ed attirando il turismo locale ed internazionale. Famosa per le sue buonissime fragole e fragoline, ad ogni primavera inoltrata, viene celebrata una sagra, dedicata a questi frutti. In un luogo così piccolo, scoprirai quanta natura, storia e tradizione enogastronomica, si incontra.
Cosa significa il nome Nemi? In latino “nemus” significa “Bosco Sacro”. Al tempo dei romani infatti, questo luogo era dedicato a Diana Nemorense, con un apposito Tempio. Da qui deriva il nome della città, che in tempi antichi attirava pellegrini, non solo da Roma, ma anche da paesi piuttosto lontani.
Come si arriva a Nemi da Roma? Se vieni dalla capitale, devi prendere la Via dei Laghi all’inizio di Ciampino. Al crocevia con Marino e Castel Gandolfo, prosegui dritto, percorrendo la bellissima panoramica sul Lago di Albano. Continua dritto, fino a quando trovi una rotonda: non girare per Ariccia o Rocca di Papa, ma prosegui ancora avanti, e poco dopo ti troverai sul Borgo. Ora sai come raggiungere questo paesino vicino Roma!

Come si arriva al lago di Nemi
Puoi raggiungere facilmente il Lago di Nemi (detto Specchio di Diana), se hai letto il precedente articolo su Genzano di Roma. Leggi la parte in questo trafiletto, dove parlo precisamente, verso la fine dell’articolo, della panoramica su Nemi.
Percorrendo Via Perino da Genzano, scenderai giù, fino a curvare il Lago e raggiungere le “spiagge”.
In realtà, non si tratta di lidi costieri, ma di rive piccole ed irregolari, che non possono contenere troppe persone. A questo punto ti domanderai: Dove si può fare il bagno al Lago di Nemi?
Il Lago risulta balneabile nella sua interezza, ad eccezione, nel luogo davanti al Museo delle Navi (dalla parte opposta di dove sei ora) e dove espressamente vietato da segnaletica. Tuttavia non essendoci dei veri e propri stabilimenti, si rischia di non trovare posto, nei fine settimana della bella stagione.
Sempre da Genzano di Roma, percorrendo “l’Olmata” e arrivando a Piazza Dante Alighieri, puoi prendere Via Diana. Proseguendo da questa strada invece, ti troverai dalla parte opposta del Lago di Nemi: qui non potrai fare il bagno, ma inizierà la prima tappa del tour.

Nemi: Il Museo delle Navi tra mitologia egizia e latina
Proseguendo su Via Diana, al civico 13, ti troverai davanti al Museo delle Navi di Nemi. Devi sapere infatti, che questa struttura è stata costruita intorno agli ’30; al suo interno, contiene delle parti di grandi navi (gli scafi), appartenenti all’imperatore Caligola!
Sembrerebbe che l’Imperatore Caligola, ai tempi, utilizzo queste due navi per onorare le dee Iside e Diana, con ricchi banchetti celebrati su queste imbarcazioni. Come già detto in precedenza, nei Castelli Romani, è ricca di riferimenti a cultura pagane e Nemi, ne presenta notevoli tracce.
Entra dentro e potrai notare che il Museo è diviso in due parti. Una sezione è dedicata a tutto ciò che riguarda le imbarcazioni: reperti, miniature ed attrezzature. Nell’altra sezione invece, potrai notare ritrovamenti dedicati all’epoca Imperiale, ed addirittura risalenti all’Età del Bronzo!
Da poco più di un anno, è presente un reperto che faceva parte di uno dei pavimenti delle imbarcazioni di Caligola. Parliamo di un pezzo di marmo romano in porfido e serpentino.
Il recuperò delle navi, abissate nel Lago di Nemi fu tentato invano varie volte:
- Nel 1446 ci provò il Cardinale Prospero Colonna, dove riuscì solo a prendere un pezzo della nave, danneggiando però l’imbarcazione;
- Francesco De Marchi nel 1535, provò il recupero inutilmente;
- il nobile Annesio Fusconi nel 1827, fallì nel tentativo;
- nel 1985 lo Stato con la Famiglia Orsini, tentarono il recupero, senza riuscire. Tuttavia il tenente Vittorio Malfatti, ne stabilì i calcoli e le posizioni.
Nel 1926, grazie ai calcoli di Malfatti e allo svuotamento parziale del Lago di Nemi, si riuscirono a recuperare le strutture.
Purtroppo oggi, potrai ammirare solo i reperti di queste navi; nel 1944 infatti, un incendio dovuto ai bombardamenti tedeschi, distrusse queste imbarcazioni.

La Natura del Lago di Nemi ed il trekking
Il Lago di Nemi, nonostante condivide la natura vulcanica con il Lago di Albano, presenta un bacino idrico molto più piccolo.
Anzitutto, si tratta di un Lago dalla natura selvaggia, mentre sono assenti stabilimenti, pochi punti ristoro e passeggiate lungolago. Dal Museo delle Navi tuttavia, partono molti sentieri naturalistici. Farai il giro del Lago, visiterai il Borgo, oppure sarai tentato di arrivare a piedi negli altri comuni dei Castelli Romani?
Partendo dalle “Piagge” con il sentiero 512, potrai camminare dentro al bosco dai bellissimi, castagni e lecci e raggiungere la zona di Fontana Tempesta. In questo luogo, detto anche “Vallone Tempesta”, architettura, storia ed ingegneria idraulica si fondono. É un punto molto importante, dove si snodano altri sentieri. Da qui, puoi attraversare la famosa Via Francigena, oppure percorrere:
- il Sentiero 512 prosegue fino a portarti a Monte Cavo, dove potrai vedere entrambi i laghi;
- il Sentiero 511 che ti porta al Convento dei Cappuccini, sul Lago di Albano Laziale;
- il sentiero 511b ti porta direttamente sul borgo di Nemi (che vedremo dopo).
- il sentiero 511a ti porta sulle sponde del Lago, nell’area iniziale, dove sono presente le rive di balneazione;
- il sentiero 515 dopo un percorso sotterraneo di 1,8 km porta a Valle Ariccia.
Per quanto riguarda quest’ultimo sentiero, se hai perso l’articolo su Ariccia, dove si parla anche della valle, ti rimando alla lettura, qui.
Ti consiglio di seguire una guida per il trekking; vale la pena di percorrere questi tratti nel bosco, con panoramiche mozzafiato. Se poi vuoi vivere la magia del luogo, l’autunno è la stagione più bella per questi percorsi!

La Mitologia di Nemi: Il Tempio di Diana
Dal Museo delle Navi di Nemi, non è molto lontano il Santuario legato alla Dea Diana Nemorense. Il Culto alla Dea della caccia, è risalente addirittura all’Età del Bronzo. I Castelli Romani, come abbiamo già visto, presentano ricchi esempi di culti pre-cristiani, come si evince anche nel Mitreo di Marino, di cui ti parlo in questo articolo.
Prosegui per la Via dedicata alla dea, fino a svoltare per Via Tempio di Diana, e raggiungerai il Santuario.
Di questo luogo mistico, sono rimaste ormai solo alcune colonne, i nicchioni incastonati in una parete, in mezzo alla folta vegetazione e i resti dell’altare. I reperti ritrovati nel tempio, sono custoditi in vari musei, tra cui Villa Poniatowski (Roma).
Il posto merita una visita, e quando la nebbia sale nel bosco, la mente torna indietro nel tempo; questo luogo, un tempo, insieme al culto di Giove, era sede di pellegrinaggio. Se nella mitologia, Diana era la dea protettrice della caccia, nella vita politica e di culto della Lega Latina, questo era un luogo molto importante per incontri diplomatici, tra potere temporale e “spirituale”.
La maggior parte del Santuario, è ancora da riportare alla luce. Dopo aver visitato il Tempio di Diana, ti consiglio di raggiungere il Borgo di Nemi, situato sopra a questo bellissimo Lago dei Castelli Romani.

L’incantevole Borgo di Nemi
Il Borgo di Nemi, si trova a 521 metri di altezza e si consiglia sempre di portare un giacchetto quando si visita, anche nella bella stagione. Si trova ad un’altezza maggiore rispetto al Borgo di Castel Gandolfo (426m), dove trovi riferimenti in questo articolo.
Se sei a Via Perino, nei pressi delle rive orientali del Lago, puoi raggiungerlo a piedi, con il sentiero nel bosco 511a.
Questo sentiero tuttavia, non è per tutti, in quanto è molto ripido e scivoloso.
Con un mezzo di trasporto invece, è facilmente raggiungibile in questo modo:
- da Genzano di Roma, tramite la Via Nemorense;
- da Rocca Priora, tramite Via Pratoni del Vivaro;
- da Castel Gandolfo, Albano Laziale, Ariccia tramite la SS218, dove c’è la famosa salita-discesa che collega Rocca di Papa ad Ariccia;
- dal Lago di Nemi, salendo per Via Diana/ Via Tempio di Diana.
Il Borgo è piccolino e si estende per lo più in verticale, con vicoletti in salita. La caratteristica di questo paese, è che si affaccia a strapiombo con un’incantevole visuale del Lago dall’alto.
Goditi questa passeggiata, in mezzo a case adornate di fiori e botteghe di prelibatezze norcine. Ovviamente non possono mancare, attività ristorative che vendono prodotti a base di fragoline di bosco e succose fragole! Prodotti tipici ed unici che trovi soltanto qui.
Puoi, percorrere i viali in pietra, tra le coloratissime case e scoprire qualche vicolo nuovo, o le sue fontane (alcune con la testa di una Gorgona).
Se invece preferisci rimanere nella tratta principale, qui c’è la vita commerciale e la visuale sul Lago. A tal proposito, non perdere la Terrazza degli Innamorati (detto anche Belvedere degli Innamorati), per vivere un momento romantico o per un semplice scatto panoramico!

Palazzo Ruspoli
Se sei salito dal Lago di Nemi, da via Tempio di Diana, avrai notato un palazzo storico, simile ad un Castello con una torre a forma di cilindro! Se hai raggiunto il Borgo altrove invece, ti basta andare a Piazza Umberto I, per vedere Palazzo Ruspoli. L’edificio ha subito vari cambi di proprietà prima di diventare della famiglia Ruspoli. Tra le nobili casate, che lo hanno posseduto in precedenza citiamo:
- gli Annibaldi;
- i Cenci;
- i Colonna;
- i Frangipane;
- i Rospigliosi;
- i Brashi;
- gli Orsini;
Oggi è in fase di ristrutturazione ma è aperta la Sala delle Armi, per eventi e mostre che riguardano il Comune di Nemi.
Dopo aver chiesto informazioni e aver visitato la struttura, puoi riprendere il viaggio. Se non l’hai già fatto, fuori a Piazza Umberto I, puoi ammirare la Statua della Madre e le Fontane del Gorgone , nella direzione per uscire dal centro storico (Via Giulia).
L’influenza delle famiglie nobiliari è molto forte nei Castelli Romani. In particolare, palazzi e ville li troviamo nei comuni di Frascati e Grottaferrata.

Chiesa di Santa Maria del Pozzo
Ora è il momento di vedere a Nemi, la prima struttura religiosa legata al cristianesimo, risalente al XVII secolo. Puoi raggiungere la chiesa di Santa Maria del Pozzo, proprio da Piazza Umberto I, salendo su per Via del Municipio.
Entra, percorrendo l’unica navata, ed ammira la bellezza di un organo del 1847, un tempo custodito nella chiesa dell’Ara Coeli a Roma. Avvicinandoti all’altare, puoi vedere le opere di Antonio Aquili (fine’400- inizio’500). Restaurate di recente, puoi contemplare, quest’opera divisa in 3 parti:
- ai due lati, le raffigurazioni di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista;
- al centro, Cristo.
Il nome della chiesa, deriva da una Cappella dedicata alla Madonna, nei pressi di un pozzo, luogo di devozione, per gli abitanti di Nemi.
Dopo il riassetto urbanistico voluto dai Frangipane, si mantenne il nome. Ammira le opere, presenti nelle cappelle, dedicate a vari santi (come San Giuseppe e San Giovanni). Ovviamente c’è un’intera cappella dedicata alla Madonna del Pozzo.
Non ci sono molte altre strutture cattoliche qui, rispetto ad altri Castelli Romani, come ad esempio, Albano Laziale. Tuttavia, un’altra architettura, ispirata alla fede cristiana, è proprio qui vicino.

Santuario del Crocifisso
Torna a passeggiare per le vie di Nemi, e dirigiti a Piazza del Crocifisso. Qui c’è un’altra struttura religiosa che merita di essere vista.
Entra dentro il Santuario del Crocifisso, edificato nel 1637 dai Frangipane. Il nome è dovuto al Crocifisso esposto, un’opera in legno dell’artista Vicenzo da Bassiano. Nacque un culto, in quanto, secondo la leggenda, l’artista non riusciva a scolpire il volto del Cristo. Il giorno dopo, trovò un volto dall’espressione viva ed intensa, misteriosamente scolpito.
Oltre al miracolo del Crocifisso, è molto adorata l’icona della Madonna di Versacarro. Anche qui, c’è dietro una leggenda su dei ladri che rubarono l’icona, e degli animali, che miracolosamente, voltarono il carro (da qui il perché del nome) riportandola in chiesa. Purtroppo ad oggi, delle tre tavole, rimane solo quella centrale, con la Madonna ed il Bambino. Le tavole laterali, appartenenti ai Santi Pietro e Paolo, sono state rubate nel 1975.
Fortunatamente, quando nel 2002 provarono a rubare anche l’icona, fu ritrovata quattro anni dopo.
Uscendo da questo bellissimo Santuario a Nemi, probabilmente ti rimarranno dubbi e curiosità, sulle vicende e i miracoli della chiesa.

La Sagra delle Fragole e dei Fiori
A Nemi dal 1922, si celebra la Sagra delle Fragole e dei Fiori. Si chiama in questo modo, perché oltre ad eventi, danze, spettacoli e festeggiamenti, vengono vendute dalle azienda locali, ogni prodotto a base di fragole e fragoline. Non troverai soltanto i frutti in se, ma anche liquori, dolci ed altri prodotti ispirati ad essi. É presente una mostra dei fiori, e l’artigiano che vince, viene premiato con una fragola d’oro (una fragola vera e propria bagnata d’oro).
Le fragoline invece sono legate nuovamente a riferimenti di mitologie pre-cristiane. Sembrerebbe infatti, che per la morte di Adone, Venere pianse delle lacrime, che diventarono cuori rossi (le fragoline).
Se vuoi partecipare a questa Sagra, tra la bellezza dei fiori, il profumo di fragole e fragoline, e la bontà dei prodotti correlati, devi venire a Nemi, la prima domenica di Giugno.

Da Nemi verso l’Area Tuscolana dei Castelli Romani
Ai Castelli Romani cosa vedere oltre Nemi? Direi ancora molto!
So già, che avrai nostalgia di questo Borgo e tornerai presto. Questa zona, presenta un altro punto strategico intermedio, che collega la zona dei Castelli Appio/Albana a quella Tuscolana.
Prima ti ho consigliato di mettere il giacchetto: ne approfittiamo per spostarci, ancora più alto, a 680 metri.
Visto che ti ho parlato del culto di Giove sul Monte Cavo, nel prossimo articolo, ti porterò nel bellissimo territorio di Rocca di Papa!
Saluta il bellissimo Borgo di Nemi, perché da qui, varcheremo il territorio “tuscolano” dei Castelli Romani.
Immagine di copertina: fotografia Fabianodp/Canva.com Pro