Un parco regionale con l’estensione di macchia mediterranea più grande di tutto il bacino del Mediterraneo e l‘oasi WWF di Monte Arcosu, la più grande d’Italia.
Il Parco Gutturu Mannu racchiude in sé queste principali caratteristiche.

Divenuto parco regionale nel 2014 il Parco di Gutturu Mannu e l’oasi wwf di Monte Arcosu
Tradotto etimologicamente significa grande gola, prende il nome dalle grandi valli strette dei monti che lo vanno a formare.
Il Parco Gutturu Mannu racchiude in sé l’oasi di Monte Arcosu e si estende per quasi venti mila ettari, andando a comprendere ben dieci comuni della Sardegna sud-occidentale.
L’oasi WWF di Monte Arcosu è la più estesa d’Italia con i suoi 3650 ettari di superficie.
Nel 1985 nacque l’oasi faunistica del WWF di Monte Arcosu il Parco di Gutturu Mannu venne istituito nel 2014 dalla regione Sardegna andando a rafforzare il concetto di protezione del territorio.
Le due aree naturali protette nascono fondamentalmente per la tutela e la salvaguardia del territorio, della flora e della fauna viventi all’interno di esse.
Come ti ho già anticipato Il Parco di Gutturu Mannu racchiude la più grande riserva di macchia mediterranea di tutto il bacino del Mediterraneo.
Una ricchezza inestimabile ed ineguagliabile di biodiversità endemiche, la più estesa di tutta Europa, boschi secolari di sughera, ginepro, leccio e oleandro.
Le numerose sughere sono anche utilizzate in maniera produttiva garantendo un profitto.
Gli alberi di leccio invece sono tra i più diffusi, poiché sopravvivono a periodi di forte siccità, hanno una crescita piuttosto lenta, possono raggiungere i mille anni di età.
Presenti in maniera importante anche le piante di mirto, l’elicriso col suo profumo inequivocabile e caratteristico, alcuni dicono sia simile al profumo della liquirizia.
Sono tante le orchidee che crescono in maniera spontanea, di svariate forme e colori.
Presenti anche molti funghi nel sottobosco, la Ramaria Arcosuensis è una specie endemica scoperta da poco nel parco del Gutturu Mannu.
Sulle rocce e sui tronchi degli alberi sono presenti molti licheni, tra questi ve n’è uno particolarmente grande a rischio estinzione, la Lobaria Pulmonaria.
Il parco di Gutturu Mannu e l’oasi WWF di Monte Arcosu ospitano numerose specie animali, importante la presenza del cervo sardo, il nucleo più numeroso abita proprio qui.
Dopo aver superato il rischio di estinzione in seguito ad un’operazione di ripopolamento qui nel parco ha trovato il suo habitat ideale e nel 2005 sono stati censiti 2500 esemplari.
Sono presenti anche altri mammiferi tra i quali la volpe, la lepre, il riccio, il coniglio e la donnola.
Adesso che ti ho raccontato dei doni che madre natura ha fatto a questi luoghi, ti racconterò di alcune tra le possibili escursioni che potrai scegliere di fare.

Il parco di Gutturu Mannu e l’oasi WWF di Monte Arcosu come ti ho già anticipato sono davvero molto estesi
Infatti per una migliore gestione e distinzione le escursioni sono divise in sentieri che variano in base alla difficoltà.
Esse si diramano in tre zone: area nord, area centro e area sud.
Ti parlerò di alcune di esse poichè avrai ben ventidue percorsi da scoprire e scegliere il più adatto alle tue esigenze, qui.
- Il sentiero Casa Pixinamanna- Is Cannoneris-Pantaleo è di lunga percorrenza e adatto ad escursionisti esperti, sia per la lunghezza che per il dislivello.Suddiviso in due tappe, la prima lunga 11,3 km e la seconda di 16,5 km con un percorso tra vecchie mulattiere dei carbonai attraversando i boschi del parco, non mancheranno le viste panoramiche sulla zona di Pantaleo fino a raggiungere il sito archeologico di Arcu e Bidda Beccia.
- Dispensa Gamba Russa-Medau Monte Nieddu è un percorso semplice, che ti porterà in zone ricche di vegetazione, soprattutto boschi, lungo questo sentiero si intersecano altri percorsi quindi meglio che tu sia provvisto di una mappa oppure scegli di essere accompagnato da una guida esperta.
- Da Gambarussa alle cime del Lattias che è la cima granitica più alta del Parco di Gutturu Mannu, la parte più suggestiva ed affascinante del parco. Si distingue per le sue numerose guglie modellate dagli agenti atmosferici che vanno a formare una cresta. Da qui potrai avere una vista panoramica incredibile, sia sulle creste che sulle valli del campidano e di Cagliari. Per ovvi motivi è un sentiero consigliato ad escursionisti esperti. Tra le vie di salita più famose la “via dei primi salitori” che prende il nome dalla prima via che venne percorsa nel 1895 per raggiungere la vetta.