ECCO A VOI 10 LUOGHI DA NON PERDERE A MILANO: dai più conosciuti ai più insoliti

Cosa vedere a Milano
credit: @fraensies

 

Scritto da Alessia Merola e Fabiana Morello

 

Cosa vedere a Milano? Migliaia di turisti italiani e non si pongono questa domanda prima di approdare nel capoluogo lombardo. Nonostante Milano vanti un turismo internazionale, sono tanti i turisti che ignorano che la “Capitale Economica e della Moda d’Italia” è fatta di meravigliosi luoghi e angoli nascosti da scoprire, limitandosi a visitare il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele.

 

Siamo qui oggi quindi, per parlarvi di 10 luoghi insoliti e non da vedere a Milano!

 

1.Arco della Pace

Cosa vedere a Milano
credit: @anisa.t90

Situato a nord rispetto al centro di Milano e molto vicino a Parco Sempione sorge nell’omonima piazza l’Arco della Pace. L’imponente opera  iniziata nel 1807 da Luigi Cagnola è ispirata ai modelli romani cari alla cultura neoclassica del ‘700 e del primo ‘800 e rappresenta un alto esempio di arte neoclassica. Esso fu eretto nel 1806 per festeggiare un matrimonio: i novelli sposi Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia nonché figlio adottivo di Napoleone – che supervisionò i lavori – e Augusta di Baviera. Esso successivamente fu chiamato “Arco della Pace” in onore della pace tra le nazioni europee raggiunta nel 1815 con il congresso di Vienna .

 

2. Castello Sforzesco

Cosa vedere a Milano

Restando in zona parliamo del Castello Sforzesco. Questo è un grande complesso fortificato situato all’ingresso di Parco Sempione e ricostruito da Francesco Sforza.

Per secoli i Meneghini hanno considerato il Castello emblema di dominio straniero. Più volte infatti i cittadini hanno tentato di attaccare e demolire il monumento tanto odiato. Solamente con l’Unità d’Italia trasformandosi in un centro di cultura, il Castello è stato accettato dai Milanesi e ora rappresenta un  simbolo emblematico e amato della città. varie realtà: rocca difensiva, residenza ducale, caserma militare. Oggi è sede di musei e istituzioni culturali, ma anche un luogo affascinante in cui ammirare i grandi cortili, le mura, i fossati, le torri finendo per fare un giro sulle merlate e nel suo grandissimo parco.

3. I Navigli

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credit: soulofagipsy_

Se siete a Milano di sera è d’obbligo un giro ai Navigli. Essi sono un sistema di canali artificiali e navigabili creato nel XII secolo. Quello dei Navigli è un quartiere che pullula di vita; di giorno è un via vai di lavoratori nonché di cittadini e turisti intenti a visitare bancarelle, botteghe antiquarie, librerie e atelier di moda. Di sera invece diventa uno fra i più frequentati quartieri milanesi, partendo dai suoi ponticelli da cui è possibile ammirare tramonti meravigliosi, concludendo con gli infiniti locali e bar che fanno da padroni della zona.

 

4. Fondazione Prada

Cosa vedere a Milano

La Fondazione Prada è un’istituzione culturale fondata nel 1993, presieduta da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, dedicata alla realizzazione ed esposizione di progetti di arte contemporanea, cinema, fotografia, architettura, danza e filosofia.

Fondazione Prada ha tre sedi: la principale di 20.000 metri quadri a Milano (Largo Isarco), Osservatorio (Galleria Vittorio Emanuele II) e Ca’ Corner della Regina a Venezia.

Parlando della sede principale di Milano, che si trova  a sud della città, essa è stata aperta al pubblico il 9 maggio 2015 e  si compone di sette edifici: Podium, uno spazio per mostre temporanee; Cinema, un auditorium multimediale; e Torre. Inoltre all’interno della Fondazione si trovano un bookshop, il Bar Luce ispirato all’atmosfera della vecchia Milano e L’Accademia dei bambini, un’area didattica dedicata ai bambini.

5. Quartiere Arcobaleno

Cosa vedere a Milano
credit: @iamrobyfaix

Questo quartiere si trova nei pressi di Città Studi ed è una zona residenziale situata ad est di Milano divenuta conosciuta per l’aspetto romantico e spensierato che le sue villette colorate donano alla grigia Milano. Gli abitanti del quartiere infatti, da anni “fanno a gara” per decorare al meglio la propria deliziosa dimora e tutto ciò ha reso Via Lincoln un quadro vivente. La storia di questo quartiere inizia nel 1889 quando un gruppo di operai, che sognano un quartiere tranquillo dove gli abitanti possano vivere in piccole villette a prezzi accessibili, danno vita al progetto del “quartiere giardino” (in riferimento ai cortili interni delle casette).

Dopo le due guerre che hanno interrotto i lavori di costruzione del quartiere, Via Lincoln è proprio quel che resta di questo progetto: una strada di poche centinaia di metri su cui affacciano casette a tinte pastello che ricordano quelle di Notting Hill a Londra. Nate per essere economiche, le villette del più pittoresco quartiere di Milano ora sono tutto il contrario; i prezzi infatti si sono innalzati e la cerchia di acquirente si stringe notevolmente. Ma per i turisti la questione non si pone e infatti sono tanti quelli che visitano la cosiddetta “Burano Milanese”. 

 

6. I Fenicotteri del Quadrilatero del Silenzio

Fenicotteri
credit: @mano*mano

Vicino a Porta Venezia, nelle vie che formano il Quadrilatero del Silenzio tra palazzi liberty e ville eclettiche della borghesia milanese del Primo Novecento, si trova il giardino segreto di Villa Invernizzi che racchiude un tesoro rosa  e soffice: una colonia di fenicotteri.

Appartenenti alla famiglia Invernizzi, produttrice dei famosi e omonimi formaggini, li si può osservare mentre si bagnano placidi in una peschiera indifferenti ai tanti passanti che si fermano a osservarli e fotografarli.

I fenicotteri, accuditi amorevolmente, non volano mai via dal loro giardino perché le loro piume sono mantenute sempre corte.

 

7.Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro

Labirinto
Credit:@dariotettamanzi

Collocato negli spazi sotterranei dello Showroom Fendi in via Solari 35, l’ingresso nel Labirinto di Arnaldo Pomodoro rappresenta un utopico viaggio nelle viscere della Terra.

Installazione ambientale di circa170 mq ,realizzata dall’artista nell’arco di sedici anni e ispirata all’Epopea Sumera di Gilgamesh, primo poema epico della storia dell’umanità, è uno spazio che rimanda al tema del viaggio e del labirinto come metafora della vita.

Varcata la Porta dei Sigilli, un muro-soglia sul quale sono impressi segni e rilievi dal valore astratto e simbolico, si entra nella Stanza della Rotativa dove un rullo gigante traccia sulle pareti un percorso fantastico, a seguire nel  Murale della Memoria scritto in un linguaggio iniziatico e nella Stanza della Macina.

Infine la Porta dell’Architrave introduce nella Stanza di Cagliostro disseminata di  impronte fossili che suggeriscono una vita cosmica segreta.

 

8. La Certosa di Garegnano

Certosa Garegnano
Credit:@marcostucchi

Il superbo ciclo pittorico manierista della Certosa di Garegnano ,in zona Viale Certosa, realizzato nel 1578  da Simone Peterzano, il maestro di Caravaggio, ha fatto ottenere l’appellativo di “Cappella Sistina di Milano” a questo luogo sacro.

Le “Storie di S. Bruno”, fondatore dell’ordine certosino,  presenti lungo le pareti e sulla volta della navata unica, insieme ai dipinti “Il Presepe”, l’”Adorazione dei Magi”, la “Madonna con Bambino e Santi, la “Resurrezione”  e l’”Ascensione” sono un trionfo di scene e colori che stupiranno il visitatore.

 

9. La Cappella Sistina del XXI Secolo

Murales

In via Watteau 7 è possibile ammirare all’aperto il vastissimo ciclo di murales del Centro Sociale Leoncavallo, il più importante e grandioso esempio di street art in Italia, definito la “Cappella Sistina del XXI Secolo” da Vittorio Sgarbi.

Realizzato dai nomi più noti della scena underground artistica milanese, presentano temi cari all’attività del Leoncavallo come la lotta di classe, l’attenzione agli ultimi, l’accoglienza e l’ospitalità agli immigrati fino ad ambientazioni dove la fantasia al potere crea scenari possibili come il “Coccodrillo Gigante” e la “Milano a Misura Umana”.

 

10. La Riviera di Milano

Riviera Milano

Nell’Ottocento in estate si andava in villeggiatura fuori città, precisamente sul Naviglio Martesana nella zona di Crescenzago che fu nominata in una guida turistica dell’epoca “ La Riviera di Milano”.

Su questo romantico tratto di naviglio compreso tra le vie Adriano e Idro, si specchiano con i loro verdi giardini e gli antichi approdi in pietra per le barche, molte “ville di delizie” barocche, neoclassiche e neogotiche della nobiltà milanese: Villa Albrighi la più antica, villa Pino appartenuta al generale napoleonico Domenico Pino e le ville Lecchi, Petrovich e Ponti.

Da segnalare infine la deliziosa Cassina De’Pomm col suo pergolato di glicine che nella sua lunga storia di osteria ha visto pernottare ospiti del calibro di Casanova, Stendhal, Napoleone e Garibaldi.

 

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